Turbulence

Cos'è la turbolenza? Come si fa a vederla e a studiarla? Si tratta di un fenomeno fisico onnipresente nella nostra vita quotidiana. In questo laboratorio descriveremo cos’è la turbolenza per poi realizzare, tramite due bottiglie di acqua e del colorante alimentare, un "mescolatore di liquidi" per ammirare le volute che si formano quando due liquidi diversi si uniscono. Al termine, mediante un’app scopriremo come la turbolenza possa produrre immagini artistiche di grande bellezza.

Per prenotare questo laboratorio per le scuole collegati al sito del Festival della Scienza di Genova - Programma per le scuole

INTRODUZIONE AL LABORATORIO

Per comprendere fenomeni cosmici molto distanti da noi a volte basta davvero poco: il tempo di una colazione. Immaginate di essere seduti al tavolo pronti per una tazza di caffellatte. Se osserviamo con attenzione mentre versiamo il caffè nel latte, noteremo la formazione di piccoli vortici, onde caotiche generate dall’incontro dei due liquidi. Studiando e osservando questi moti dinamici possiamo comprendere come funziona la turbolenza, un fenomeno onnipresente attorno a noi. In astrofisica la turbolenza interessa vari campi dalla cosmologia, al mezzo interstellare, alle stelle, alle supernovae, ai dischi di accrescimento.

Fenomeni turbolenti non troppo diversi governano non solo il destino del latte e del caffè, ma anche quello di stelle e galassie. Immaginate ora di entrare in una stanza dove appesi alle pareti troviamo quadri dai mille colori e dalle forme sinuose che potrebbero far pensare ad una nuova e particolare corrente dell’astrattismo. In realtà quest e figure altro non sono che una rappresentazione dei fenomeni turbolenti che avvengono nelle esplosioni di supernove, nei dischi di accrescimento attorno a buchi neri e in mille altri fenomeni astronomici.

La materia dell'Universo solitamente è un plasma, uno stato così caldo e rarefatto che gli atomi sono divisi nelle loro parti elementari. Con lo studio dell’evoluzione dei plasmi è possibile capire come si formano le varie strutture cosmiche; le stesse strutture che danno vita a tutto ciò che conosciamo.

Per questo laboratorio abbiamo bisogno di:

  • quattro bottiglie o contenitori di vetro con la bocca larga;

  • acqua calda e fredda in quantità tale da riempire fino all’orlo le quattro bottiglie;

  • una bacinella dove eseguire la prova onde evitare di bagnare il tavolo;

  • colorante alimentare di due colori differenti;

  • due piattini di plastica o di carta;

  • due pezzi di plastica rigida poco spessi;

  • App da utilizzare diretteramente sul web;

  • tavolo su cui eseguire l’attività.

LA TURBOLENZA

La turbolenza è definita come un moto disordinato, o parzialmente disordinato, di particelle di un fluido. Per fare un esempio pensate ad una classe dove la maestra impone agli studenti di restare in fila per due. Tutti gli studenti, nonostante la presenza di vari ostacoli saranno vincolati a mantenete una fila ordinata. Questo tipo di moto ordinato viene detto laminare. Supponiamo ora che la campanella inizi a suonare, a questo punto succede il caos e tutti gli studenti inizieranno a muoversi in maniera casuale. Ecco creata la turbolenza.

Immaginiamo ora di trovarci all’interno di una fila ordinata di studenti che deve passare attraverso una folla di altri bambini per raggiungere una data meta. Se ci si muove abbastanza velocemente la fila taglierà la folla come un coltello nel burro. Se però il moto della fila di studenti risultasse essere troppo lento gli scontri con i membri della folla romperanno la fila e gli scolari si disperderanno creando turbolenza. Alla fine tutti quanti, folla e scolari, saranno ben mescolati. Questo semplice esempio mostra come la turbolenza si venga a creare nel momento in cui il getto di un liquido o di un gas non riesce a farsi strada attraverso un altro liquido, disperdendosi e mescolandosi in esso. In questa fase il fluido iniettato produrrà le tipiche volute come quelle che si possono vedere all’interno di una colonna di fumo o quando andiamo a mescolare latte e caffè.


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PROCEDIMENTO

Per prima cosa riempiamo completamente tutte le bottiglie, due con acqua calda e due con acqua fredda. È molto importante riempire le bottiglie fino all’orlo, in modo tale che sulla superficie si venga a formare un menisco ovvero un rigonfiamento verso l'alto. A questo punto aggiungiamo del colorante alimentare nelle varie bottiglie in modo tale che quelle contenenti acqua calda siano colorate in un modo mentre quelle con acqua fredda in un altro. Già a questo punto possiamo notare come la diffusione del colorante sia diversa a seconda del tipo di bottiglia in cui viene inserito. Il colorante nelle bottiglie con acqua calda sembra più uniforme e quasi già mescolato, mentre in acqua fredda il colorante va verso il basso diffondendosi in maniera molto differente compiendo delle volute inosservabili all’interno delle prime bottiglie.

A questo punto le nostre bottiglie sono pronte per essere capovolte e unite in modo tale che una prima coppia sia composta da una bottiglia di acqua calda sopra una contenente acqua fredda, mentre la seconda coppia sarà il contrario, acqua fredda sopra acqua calda. Per compiere questa operazione di capovolgimento posizioniamo il pezzo di plastica sopra il collo della bottiglia da invertire e premiamo leggermente. Se premendo il pezzetto di plastica dovesse uscire un po’ di acqua non importa così come se dovesse uscire del liquido durante l’inversione. La cosa importante è che, a seguito dell’inversione, le due bottiglie siano ben allineate e che i colli delle bottiglie combacino. Ora, con l’aiuto di un compagno, togliamo con attenzione e delicatezza il pezzetto di plastica e osserviamo cosa sta succedendo.

Rimuovendo la plastica notiamo che nel set in cui l'acqua calda è in alto e quella fredda in basso rimane tutto più o meno invariato, con i colori che restano separati. Nell’altro set invece le cose cambiano profondamente. L'acqua calda sale mentre quella fredda scende, mescolando tra di loro i due colori e ottenendo così una colorazione omogenea data dall’unione dei due coloranti iniziali.

Quanto osservato fino ad ora è causato dalla differenza di densità, che è definita come la quantità di materia in un dato volume. Tutta la materia, comprese l’acqua calda e quella fredda con cui abbiamo lavorato, è fatta da molecole quelle calde hanno più energia e quindi si muovono più velocemente rispetto quelle più fredde. Questo fa si che in genere le cose calde occupino più spazio di quelle fredde e di conseguenza servono meno molecole di acqua calda per riempire una bottiglia rispetto alle molecole di acqua fredda. Pertanto possiamo dire che nella bottiglia di acqua calda c’è meno acqua che in quella fredda poiché l’acqua calda è meno densa di quella fredda. Come sappiamo la gravità può separare i fluidi in base alla densità, le cose più pesanti vanno sul fondo mentre quelle più leggere salgono verso l’alto, pertanto l’acqua fredda che è più densa, ovvero ha più molecole per unità di volume, scende verso il basso mentre quella calda che è meno densa è più leggera e quindi sale verso l’alto. Questo movimento dei fluidi che spinge la parte calda verso l’alto e quella fredda verso il basso è chiamato convezione.

Mediante questo semplice esperimento possiamo notare anche come i fluidi in questione si muovano in modo totalmente caotico. Infatti, se proviamo a rifare l’esperienza i moti tra i colori prima di mischiarsi saranno diversi da quelli che abbiamo appena visto. Questo tipo di moto si chiama moto turbolento ed è praticamente ovunque nella natura, dalle bottiglie d’acqua che si mescolano, al fumo, alle nuvole fino a sistemi più distanti e complessi del cosmo.


REALIZZA LE TUE TURBOLENZE

Per vedere più in dettaglio come si comporta un fluido turbolento possiamo utilizzare questa web app.

Grazie a questa app possiamo studiare non solo come la densità influisce sulla formazione delle volute all’interno dei fluidi, ma anche come gli altri paramenti fondamentali di un fluido, quali la pressione, la velocità, la densità ecc, possano influenzare il moto caotico di un fluido.

Più velocemente e a lungo “tiriamo” il fluido più i vortici si diversificano. Variando la velocità di diffusione (velocity diffusion) che indica la velocità in cui i due fluidi si mescolano e possiamo osservare come le volute durano di più nel tempo di meno se si formano più vicino o più lontano dal cursore. Infine possiamo variare la pressione (pressure), in questo caso la pressione agisce come una sorta di resistenza al moto, si tratta della stessa resistenza che proviamo, ad esempio, quando siamo su una barca e remiamo in avanti.

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