Accoglienza
Il primo ambiente della mostra Into the (un)known è suddiviso in due spazi fisici, con due entrate separate.
Dall'ingresso a sinistra gli spettatori potranno accedere alla Sala Laboratori, dove sarà possibile scoprire e realizzare uno degli strumenti più importanti e più utilizzati dagli astronomi: lo spettroscopio. In esso un piccolo fascio di luce viene fatto passare attraverso una fenditura per colpire un prisma o un reticolo di diffrazione, che scompone la luce nei vari colori che la compongono, formando il cosiddetto spettro. Un altro approccio con cui scienziate e scienziati studiano i fenomeni cosmici è l'osservazione del mondo che ci circonda: immaginiamo di essere seduti al tavolo, pronti a gustarci una tazza di caffellatte. Se osserviamo bene versando il caffè nel latte, noteremo la formazione di piccoli vortici. I loro moti dinamici possono aiutarci a capire come funziona la turbolenza, un fenomeno onnipresente nella vita di tutti i giorni e che, in astrofisica, interessa molteplici campi.
Per prenotare questo laboratorio guarda le disponibilità sul sito del Festival della Scienza di Genova - a caccia di spettri e turbolenze
Dall'ingresso a destra, invece, gli spettatori accederanno alla sala di accoglienza e registrazione della mostra. Gli animatori presenti formeranno i gruppi (massimo 10 visitatori per turno) e forniranno le prime indicazioni. Dei semplici pannelli descrivono l'idea generale della mostra e le sue motivazioni.
Una volta formato il gruppo, i visitatori saranno ammessi all'interno della mostra e varcheranno la soglia per entrare nella seconda sala: Overture.